Una mostra a cura di Ilaria Bignotti e Camilla Remondina
Con il Patrocinio di Comune di Iseo
Con il supporto di ASBORSONI, Asonext, AQM, Cittadini, FAR – Fabbrica Reti Artigianale, Floatex, Gefran, Poliedro Studio e Villani Trasporti e Logistica
Sonia Costantini e Rita Siragusa sono le protagoniste della mostra diffusa che illumina di colore e dinamizza con materiali e forme di grande impatto la Fondazione l’Arsenale, il centro storico di Iseo e Clusane nell’estate 2025.
Costantini (Mantova, 1953), nota per essere tra gli artisti presenti nella prestigiosa Panza Collection, distilla pigmenti cromatici su campi pittorici sia di piccole che ampie dimensioni, realizzando opere monocrome vibranti che rievocano, quasi a campionarne i colori, i paesaggi lacustri, le grandi distese di acqua e cielo, il caldo della terra e l’energia solare. L’artista fa dell’astrazione il laboratorio dello sguardo, invitando lo spettatore a perdersi, andare alla deriva nei suoi grandi misteri monocromi.
Dialoga con lei Rita Siragusa (Brescia, 1973): una scultrice che non ha mai avuto paura di cimentarsi con la dimensione monumentale, forgiando metalli e assemblando materiali diversi per inventare forme simboliche che rimandano ai temi della relazione tra le persone e l’ambiente, con uno sguardo acuto rivolto alle dinamiche spaziali.
Per questa bipersonale, Sonia Costantini propone negli spazi della Fondazione l’Arsenale di Iseo tre sale in cui la sua pittura, che scaturisce dalle grandiose sperimentazioni del Rinascimento, si condensa ed espande in campi cromatici degni della grande astrazione contemporanea. Lei stessa afferma che in arte non ci sono mete a cui giungere, ma un continuo ricercare: ogni esperienza vissuta può trasformarsi in una possibile nuova lettura dell’arte e del mondo. Da qui il concetto di derive cromatiche intese come momentanei attimi nei quali il colore e la luce, al centro della sua rigorosa indagine, si addensano sull’opera, per poi ripartire alla ricerca degli occhi del visitatore: ma, come ha sottolineato il Conte Panza di Biumo a proposito della sua opera, solo un occhio attento può vedere ogni evoluzione è una nuova esperienza, richiede uno sforzo.
Sala dopo sala, il pubblico è condotto tra le distese cromatiche che, tra i colori vivaci e violenti della grande pittura di Costantini, rievocano la densità materica e dinamicità con cui lavora da sempre Rita Siragusa. In Arsenale la presenza della scultrice è appena sussurrata da piccole opere di smagliante severità plastica.
L’opera di Rita Siragusa campeggia negli spazi esterni del lungolago iseano, approdando sotto ai portici del centro storico, nel giardino del Castello Oldofredi ed altri luoghi emblematici: grazie alla collaborazione con le aziende del territorio, Siragusa ha infatti realizzato ad hoc una decina di opere monumentali inedite, riutilizzando oggetti e materiali, quali boe, salvagenti, siluri e reti, lavorandoli in atelier con colori metallici e concrezioni materiche, per creare sculture come imponenti testimoni di un’archeologia contemporanea locale che proteggono i turisti e gli abitanti.
Secondo l’artista queste sono simboli di connessione, protezione e speranza. Le boe rappresentano il dialogo costante tra la solidità della terra e la fluidità dell’acqua, ancorate a terra per essere stabili e sicure, ma proiettate verso il cielo così come salvagenti giganti, emblemi di pace e salvezza, testimoniano la protezione offerta dalle acque del lago. E ancora, installazioni composte da remi dorati e argentati, reti di pescatori fatte a mano, che raccolgono i sogni e le speranze di chi vive e frequenta il lago. Ogni scultura, ogni installazione è pensata per dialogare con lo spazio che la circonda. Dai massi monumentali che richiamano l’età paleolitica alla colonna di boe rosse come un grande pallottoliere, al libro bianco in ferro verniciato, aperto, pronto a raccontare nuove storie. In ogni angolo del centro storico, del lungolago iseano e di Clusane, le opere si propongono come un invito a riflettere sul legame tra l’uomo e la natura, sul dialogo tra il passato e il presente, tra il lago e la gente che lo vive.
A queste si aggiungono altre opere di carattere monumentale, per un totale quindi di oltre 15 lavori esposti esternamente, che raccontano l’astrattismo ricercato negli anni dall’artista attraverso forme lineari ed essenziali.
Se il colore domina le pitture di Costantini e diventa componente caratterizzante il materiale adoperato da Siragusa, anche la materia afferma la sua indispensabilità tanto nella presenza viva della pennellata della prima quanto nell’imponenza dei metalli della seconda ricordandoci quanto in realtà sia necessaria e costantemente equilibrata la coesistenza dei due elementi in ogni opera esposta.
La mostra è dunque un inno alla sostenibilità e al reimpiego, al dialogo con il territorio, al senso di comunità e di rete tra le persone, al valore del confronto tra le arti e i linguaggi. Un messaggio di armonia e di interazione, come il titolo suggerisce, immaginando che i colori caldi e poetici di Sonia Costantini, onda su onda, si mescolino e lambiscano le magie materiche scaturite dall’officina vulcanica di Rita Siragusa.
La mostra è visitabile giovedì e venerdì dalle 16:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00.
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